Giuseppe Solmi
ITAENG

Libri d'ore a stampa

Libro d'ore. Parigi, Hardouin, circa 1518. Impresso su pergamena e miniato.

I primi Libri d'Ore, apparsi durante il XIII secolo, erano ovviamente, manoscritti. L'invenzione della stampa, alla metà del XV secolo, consentì la riproduzione seriale dei volumi rendendoli così disponibili ad una maggiore quantità di persone.

Accanto al Libro d'Ore manoscritto, che per la sua unicità e il carattere distintivo di status symbol continuò a mantenere il primato presso le classi più agiate, vennero immessi sul mercato prodotti tipografici diversificati che si possono suddividere in tre tipologie principali:

- Stampati su pergamena e miniati.

- Stampati su pergamena con capilettera miniati

- Stampati su carta con illustrazioni colorate o in bianco e nero.

Alla prima categoria appartengono i libri stampati le cui xilografie venivano utilizzate dal miniatore come disegno preparatorio. Ad un occhio poco allenato appare difficile distinguere una miniatura manoscritta da una xilografia miniata ma la pagina guardata in controluce tradisce la presenza dell'incisione.

Anche tra i miniatori di libri a stampa esistevano i maestri e gli apprendisti e le miniature, pur ricalcando le stesse stampe avevano numerose varianti rendendo questi libri dei pezzi unici quasi al pari di quelli manoscritti. Maggiore era la qualità della miniatura e maggiore era il valore ed il costo del libro.

I Libri d'ore stampati su pergamena senza miniature successive e con i capilettera miniati erano un prodotto considerato di livello inferiore rispetto al primo ma non per questo di bassa qualità. Un maggior numero di incisioni e di ricche bordure - con storie tratte dalla Bibbia e raffigurazioni allegoriche e fantastiche - facevano comunque del libro un prodotto di pregio.

Infine i libri d'ore stampati su carta e a volte con la presenza di lettere in inchiostro rosso. Alcuni di questi potevano venire colorati all'acquerello. Paradossalmente, questi ultimi sono diventati oggi più rari degli altri poiché essendo al tempo ritenuti meno preziosi e quindi più utilizzati sono stati frequentemente gettati via o male conservati.

Le botteghe specializzate nella produzione di Libri d'Ore a stampa erano soprattutto situate in Francia e a Parigi, mentre gli esemplari prodotti in Italia sono molto più rari e generalmente in bianco e nero. Tra le città italiane dove si ebbe la maggiore produzione va ricordata Venezia.

Le più famose botteghe tipografiche parigine furono quelle di Philippe Pigouchet, in alcune produzioni compagno di Simon Vostre, di quest'ultimo vanno ricordate le bellissime danze della morte impresse sulle bordure delle pagine. Un altro atelier è quello di Thielman Kerver che produsse volumi illustrati di straordinaria qualità con magnifiche incisioni, mentre Antoine Vérard va citato per le Grandes Heures, libri d'Ore di grandi dimensioni.

Per le decorazioni dei libri le tipografie si avvalevano in genere di miniatori esterni o di apprendisti di bottega. Solo nel caso di committenti di particolare livello coinvolgevano grandi miniatori, ma sempre esterni all'atelier.

La bottega più famosa e con la maggiore produzione di libri d'ore a stampa è quella dei fratelli Gillet e Germain Hardouin. Gillet, attivo fra il 1500 e il 1542 si occupava essenzialmente della stampa mentre Germain, iscritto alla gilda dei Miniatori come "in arte literarie picture peritissimus", lavorò fino agli anni Venti del Cinquecento come miniatore ed editore ed in seguito anche come stampatore.

La loro azienda, diversamente dalle altre, pare fosse l'unica in grado di produrre al suo interno tutti i cicli produttivi di un intero Libro d'Ore, dalla stampa alla miniatura.

La bottega degli Hardouin dominò la produzione di libri d'ore nella Parigi degli anni Venti e Trenta del Cinquecento. Una delle particolarità degli Hardouin sono le bordure laterali che non seguono cicli decorativi ordinati e organici. Le scene tratte dalla vita di Cristo, dei Santi e dal Vecchio Testamento non osservano un preciso ordine ma si alternano con decorazioni relative alla natura, alla vita quotidiana o raffigurazioni allegoriche e immagini di creature fantastiche, angeliche e diaboliche.