Giuseppe Solmi
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Il libro d'ore

Questo testo è tratto dal volume

Il Libro d'Ore - Un'introduzione

di Daniela Villani, Giuseppe Solmi, Alessandro Balistrieri

Editore NOVACHARTA 2017

 

Visitazione. Maestro del Duca di Bedford. Inizio XV sec.

Cos'è un Libro d'Ore È il libro che accompagna la preghiera personale quotidiana. I primi Libri d'Ore compaiono alla metà del XIII° secolo e derivano dal Breviario e dal Salterio. Ogni libro d'Ore è unico, confezionato su misura del cliente, come un abito di sartoria.

Perché si chiama così

Il significato del termine Ora indica la suddivisione della giornata in otto momenti, chiamati Ore Canoniche, a ciascuna delle quali corrispondono determinate preghiere.

Incoronazione della Vergine Maestro di Jean Rolin II

Ore Canoniche

Le Ore Canoniche sono otto:
- Mattutino: da recitarsi a mezzanotte
- Laudi: al sorgere del sole
- Prima: al risveglio, circa alle 6
- Terza : circa alle 9
- Sesta : all'ora del pasto, circa alle 12
- Nona : circa alle 15
- Vespri: al tramonto
- Compieta: prima di coricarsi.


Capolettera miniato Maestro diCrescenzago.

Capolettera in oro brunito.
Crocifissione. Maestro delDuca di Bedford.

Visitazione. Miniatura in grisaille
Annunciazione. Maestro di Troyes

Composizione del libro

Il Libro d'Ore si compone di varie parti ordinate: si comincia con il Calendario e si conclude con le Preghiere ai santi. All'interno di questo intervallo normalmente compaiono:
Estratti dai Vangeli
Ore della Vergine suddivise in otto Ore Canoniche
Ore della Croce suddivise in otto Ore Canoniche
Ore del Santo Spirito suddivise in otto Ore Canoniche
Salmi Penitenziali e Litanie
Ore dei Defunti
Il testo è tradizionalmente in latino ma preghiere particolari, solitamente poste in fondo al libro, sono spesso in lingua volgare. Talvolta, soprattutto in area tedesca o olandese, l'intero libro è nella lingua corrente.

Cosa significa «all'uso di»

Ogni libro d'ore applica uno schema riconducibile al rito liturgico della città di provenienza o più comunemente all'uso liturgico di Roma e per i libri francesi Parigi. Gli «usi» sono numerosi, anche per città minori quali ad esempio York o Coutances che risultano essere molto rari. Ad esempio il primo inno delle ore della Vergine all'uso di Roma recita "Quem terra ponthus" mentre secondo l'uso di Parigi riporta "O quam glorifica luce". Le preghiere possono subire modifiche in funzione delle liturgie locali, del luogo di produzione o dei desiderata del committente.

Fuga in Egitto. Seconda metà XIV secolo.
L'annunciazione. Maestro di Ango.XVI secolo.

Decorazione.

Tutti i Libri d'Ore sono decorati. Si va dal semplice capolettera alla miniatura grande quanto la pagina. La posizione delle miniature rispetta un ordine preciso che vuole le immagini all'inizio delle sezioni più significative.

Le Ore della Vergine, le più importanti di tutto il libro, si aprono tradizionalmente al Mattutino con l'Annunciazione. Ciascuna Ora Canonica può a sua volta iniziare con un'altra miniatura: la Visitazione per le Lodi, la Natività per la Prima, l'Annuncio ai pastori per la Terza, l'Adorazione dei Magi per la Sesta, la Presentazione al Tempio per la Nona, la Strage degli Innocenti o la Fuga in Egitto per i Vespri. La sequenza termina a Compieta con la Dormizione o l'Incoronazione della Vergine Le Ore della Croce normalmente si aprono con la scena della Crocifissione mentre quelle del Santo Spirito con la Pentecoste. Nei Salmi Penitenziali è frequente la scena di Davide, nell'Officio dei defunti quella di un rito funebre o l'episodio di Giobbe che incontra i fratelli. Nell'ultima parte del libro sono raffigurati i Santi con gli strumenti del martirio.

Pentecoste.Libro d'Ore, Francia.Fine XVI secolo.


Santa Margherita Libro d'Ore. Francia, 1444

Decorazione. Calendario.

La decorazione del calendario è normalmente composta dal segno zodiacale. Negli esemplari più ricchi vengono associate anche le attività agricole stagionali come la mietitura, la vendemmia o l'uccisione del maiale e a volte anche da scene di vita nobiliare.

Decorazione. Stile.

Il paese dove l'arte miniatoria si affermò maggiormente fu la Francia del XIV e XV secolo. Per questa ragione i riferimenti stilistici qui trattati si riferiscono principalmente all'area geografica franco-fiamminga e borgognona. La bordura che circonda il testo di una pagina di Libro d'Ore di fine Trecento - primi Quattrocento è ancora in stile gotico con tralci di foglie d'edera in oro brunito tra i quali compaiono animali fantastici. Queste figure grottesche sono chiamate grilli gotici mentre le scenette comiche o satiriche che si dipanano lungo i margini delle pagine sono chiamate drolerie. Le miniature hanno sfondi luminosi in oro brunito con paesaggi scarni composti da radi alberelli e frammenti di roccia stilizzati. Le figure sono essenziali con volti appena tratteggiati, quasi senza volume ma già gli artisti di primo Quattrocento come il Maestro di Boucicaut iniziano ad avviare un nuovo stile con figure più corpose e con pennellate che connotano i tratti somatici. La rivoluzione artistica di Giotto influenzò fortemente anche la miniatura francese a cominciare da Jean Pucelle grande innovatore della scuola francese di metà Trecento. Con il XV secolo si abbandonano lentamente i fondi oro per lasciare spazio a cieli e paesaggi sempre meno stilizzati e sempre più ricchi di vegetazione La figura umana acquista volume, i panneggi si ammorbidiscono, compaiono le prime ombre e i primi accenni di prospettiva e i volti dei personaggi si arrotondano. Le bordure si trasformano con tralci di foglie d'acanto dai colori brillanti costellate da elementi floreali e animaletti vivaci e curiosi, eredi dei più antichi grilli gotici che fanno pensare anche ad una dimensione ludica.

Bordura con tralci di foglie d'acanto. Libro d'Ore, Francia,circa 1470

Decorazione. Significato.

Nel Medioevo l'analfabetismo era assai diffuso anche tra le classi più alte e la miniatura aveva il compito di aiutare a comprendere il testo, la preghiera e la meditazione.

Diffusione.

Uno degli aspetti più affascinanti del libro d'Ore è indubbiamente la sua diffusione. Questi piccoli libri, spesso offerti come dono di nozze, viaggiarono in tutta Europa. Vi si annotavano date significative della famiglia, matrimoni, nascite, morti.I proprietari dei primi libri d'Ore appartenevano ad una ristretta élite composta da nobili e alti prelati ma con l'ascesa della borghesia l'aspirazione a possedere uno di questi piccoli oggetti si diffuse a tal punto da trasformare il libro d'ore in un vero e proprio status symbol. Accanto agli esemplari destinati alle classi più alte ricchi di miniature vi erano i più tradizionali con poche illustrazioni e magari solo capilettera. La quantità e la qualità delle decorazioni dipendeva dalle disponibilità finanziarie dell'acquirente che si poteva anche permettere di scegliere l'artista o di farsi dipingere in una miniatura accanto al proprio santo protettore. Queste immagini sono una sorta di fotografia della società del tempo e un'importante testimonianza del gusto e del costume, aspetti che ancora oggi non smettono di destare curiosità e interesse.

 

«Maître des Entrées Parisiennes». Leggenda dei tre vivi e tre morti. Partic.
Il committente del libro inginocchiato ai piedi della croce.

Grillo gotico

Bordura con animale fantastico. Secolo XVI.

I miniatori.

Il nome della maggior parte dei miniatori rimane sconosciuto. Gli studiosi li identificano con il nome della città dove lavorarono (es. Maestro di Troyes), o col nome del committente per il quale eseguirono opere significative (es. Maestro del Duca di Bedford, reggente inglese di Francia, Maestro del Maresciallo Boucicaut, Maestro di Ango), o ancora con il nome dell'opera più importante a loro attribuita (es. Maestro della Cronaca scandalosa) o delle caratteristiche stilistiche (es.Maestro degli occhi piccoli).

 

Miniatori francesi.

I miniatori francesi più famosi sono i fratelli Limbourg, di origine fiamminga, che attorno al 1413 eseguirono per il Duca di Berry un capolavoro universale, Les Très Riches Heures (Le ricchissime Ore) . Si tratta di uno dei più importanti tesori artistici della Francia e rappresenta il culmine nell'arte della miniatura francese. Insieme a loro vanno ricordati il Maestro di Boucicaut e il Maestro di Bedford praticamente contemporanei dei Limbourg e Jean Fouquet, massimo esponente della pittura francese di pieno Quattrocento. Per la scuola fiamminga del XV secolo si ricordano Jan van Eyck, Barthélemy d'Eycke Simon Bening, figura di spicco degli anni a cavallo tra XV e XVI secolo, che lavorò soprattutto alla decorazione di libri d'ore.

 

Miniatori italiani

Maestro di Jean Rolin. Particolare dell'Annuncio ai pastori.
Adorazione dei Magi.Atelier del Maestro di Boucicaut.
Presentazione al Tempio.Inizio XV secolo.

La miniatura italiana si afferma come forma artistica autonoma nella prima metà del XIV secolo con i centri artistici di Firenze, Siena e Bologna. Tra gli artisti di questo periodo citiamo Pietro Cavallini, attivo alla fine del XIII secolo, Neri da Rimini e Simone Martini che alla metà del XIV secolo soggiornò a lungo ad Avignone, dove morì. Questi, come altri, associarono l'arte della miniatura ad altre discipline, come l'affresco o la pittura su tavola.
Del periodo di transizione fra Tardogotico e Rinascimento vanno ricordati anche Giovanni Belbello da Pavia autore di parte dell'Offiziolo di Gian Galeazzo Visconti, Michelino da Besozzo e Attavante degli Attavanti ( attivo a cavallo tra XV e XVI secolo) che lavorò alla Bibbia di Federico da Montefeltro. A Ferrara, uno tra i maggiori centri di produzione libraria del XV secolo, furono attivi Guglielmo Giraldi e Taddeo Crivelli autore della celeberrima Bibbia di Borso d'Este.
Altri miniatori, noti per discipline come la pittura da cavalletto e l'affresco, furono Lorenzo Monaco, Giovanni da Fiesole, meglio noto come Beato Angelico, Andrea Mantegna, Giovanni Bellini, Pinturicchio e Francesco di Giorgio Martini, ingegnere e architetto.

Le bordure

Le bordure dei libri medievali oltre alla funzione decorativa avevano lo scopo di supportare la preghiera.

L'analfabetismo era molto diffuso e il disegno poteva aiutare a comprendere significati religiosi, profani e ludici. Le immagini quasi sempre nascondevano significati allegorici. Le bordure floreali traggono origine dall'immagine ricorrente nel Medioevo dell'Hortus Conclusus, ovvero quel luogo paragonato alla donna amata quando nel Cantico dei Cantici si dice "giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana sigillata". In questo giardino segreto e fantastico che offre riparo dal male, crescono fiori e frutti allegorici, sempre associati alla figura della Vergine del Paradiso.La rosa è per eccellenza il fiore legato alla Madonna chiamata anche "rosa senza spine" perchè non toccata dal peccato originale; la tradizione narra infatti che la rosa del giardino nell'Eden fosse priva di spine. La rosa con le spine è invece attributo del martirio. Il fiore ricorre anche in alcuni episodi della Sacra Famiglia e nelle immagini del Santo Sepolcro. Le rose rosse possono anche rappresentare il sangue di Cristo mentre quelle bianche sono lavate dalle lacrime della Vergine. La rosa più comune nei libri medievali è la «rosa gallica», molto diffusa a quel tempo, con numerosi petali di colore rosso sangue, più rustica e profumata delle nostre.

Anche l'iris, dalle diverse colorazioni, viene comunemente considerato un fiore della Madonna e talvolta sostituisce il giglio nelle scene dell'Annunciazione, mentre in altri casi è associato al suo dolore per la morte di Gesù. .La viola nell'immaginario popolare è simbolo di modestia e umiltà; per questo viene anch'essa accostata alla Vergine ma anche a Gesù che ha avuto l'umiltà di farsi uomo. Il fiordaliso che cresce spontaneamente nei campi di grano viene associato alla figura di Gesù come pane Eucaristico e alla sconfitta del demonio poichè al fiore si attribuivano proprietà terapeutiche contro il morso dei s e r p e n t i . . .

La fragola è considerato cibo dei beati e come tale richiama l'immagine del Paradiso. Richiama l'Annunciazione e l'Incarnazione di Cristo che secondo la tradizione avvennero in primavera, contemporaneamente alla nascita del frutto. Il giglio nell'Antico Testamento era legato alla fertilità e alla bellezza. Nell'iconografia medievale è sinonimo di castità e di purezza ed è il simbolo che accompagna la Vergine, soprattutto nella scena dell'Annunciazione, e le sante martiri vergini. Il melograno è spesso raffigurato nelle mani di Gesù Bambino come simbolo della futura Resurrezione mentre tra le mani della Madonna può indicare la castità.



Accenniamo brevemente al significato allegorico attribuito agli animali che abitano le decorazioni nei libri d'Ore. L'uccello, spesso presente nelle bordure, come la farfalla, raffigura l'anima umana che abbandona il corpo nel momento della morte. La lumaca, animale chiuso nel suo guscio, è diventata nella dottrina cristiana simbolo di virtù e sobrietà, ma in alcuni casi anche di doppiezza.